Quale sviluppo turistico per una cittadina come Porto
Empedocle? Un paese del sud della Sicilia che ha tanto da offrire ai visitatori
anche, se ancora oggi, vive di un turismo ‘mordi e fuggi’. Di passaggio per
intenderci. A Porto Empedocle si resta poco, solo qualche giorno al massimo.
Oppure si prende la nave alla volta di Lampedusa. Abbiamo incontrato il sindaco
Calogero Firetto, da tutti conosciuto con il soprannome di Lillo.
E’ al secondo mandato come sindaco di Porto Empedocle e,
alla seconda tornata elettorale, è stato eletto con un numero impressionante di
voti. Il 93% degli empedoclini gli ha dato fiducia. E’ diventato anche deputato
regionale e capogruppo dell’Udc all’assemblea regionale siciliana. A seguito di
tale incarico svolge il mandato da sindaco a titolo gratuito. Lo abbiamo
incontrato un po’ casualmente all’Hotel dei Pini insieme al suo addetto stampa.
“Abbiamo ereditato una città con la morte dentro, – spiega – che arrivava dal
sogno industriale con la Montedison degli anni ’70 poi naufragato”.
La casa di Pirandello |
Gli anni ’80 furono teatro di stragi di mafia di una
violenza incredibile. In tanti ricordano quella sera di domenica del mese di
settembre del 1986 quando un commando armato spense le luci di via Roma, fece
calare le tenebre sul paese e scaricò centinaia di colpi d’arma da fuoco. Sei
persone persero la vita. Gli anni passarono e, pur con tanti problemi, Porto
Empedocle, può oggi essere considerata meta per turisti. Le trattorie e
pizzerie suono a buon mercato, la roba costa pochissimo, la gente è cordiale.
“Abbiamo lavorato per recuperare il nocciolo della città, ovvero il porto –
continua il sindaco. Che è di interesse nazionale ed è rimasto decaduto per
tantissimi anni. Non si andava più al porto nemmeno per passeggiare perché era
dissestato. E da qui sono partiti ingenti investimenti per recuperarlo,
compresi i lavori al porticciolo turistico”.
Nel periodo estivo vengono invitati cantanti di successo, è
stata perfino allestita una mostra presso la Torre Carlo V. Inoltre la città è
stata inserita quale punto d’arrivo delle rotte di numerose navi da crociera
che fanno tappa nel Mediterraneo. Servirà tutto questo per attirare il turismo
di massa? Inutile sottolineare le bellezze che si possono ammirare a pochi
minuti di strada. Dalla Valle dei Templi, alla casa dove visse Luigi
Pirandello. Dalla parete rocciosa dalla bianca scogliera di gesso della ‘Scala
dei Turchi’ al fatto, non da poco, che la città ha dato i natali allo scrittore
Andrea Camilleri, padre del commissario Salvo Montalbano.
Furgone incendiato in un quartiere popolare |
Certo gli empedoclini si rammaricano che nemmeno una scena
del film sia stata girata a Porto Empedocle, ma quella è la sua città e tale
rimarrà nella storia. “Porto Empedocle ha una popolazione di circa 18mila
abitanti che in estate raddoppiano. – afferma il sindaco Firetto – Ha un’anima
culturale di primo piano, il nostro progetto è di farla rinascere sfruttando la
storia di questa città. I genitori di Pirandello erano di Porto Empedocle, la
mamma negli ultimi 10 giorni di gravidanza è salita nella casa di campagna e
così in qualsiasi bibliografia risulta essere nato ad Agrigento. E poi non
abbiamo solo Pirandello e Camilleri, ma altri letterati e matematici, è una
città che, anche se nata come germoglio di Agrigento, ha una sua storia
importante. Una sua vivacità. Anzi, è probabile che la vivacità commerciale si
sia svolta proprio qui. Agrigento era la città delle chiese con
l’Arcivescovado. La città, scrive Camilleri ‘dei preti e degli avvocati’, ma la
vita ferve li, a Porto Empedocle”.
Graziano Masperi
Andrea Cattaneo
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