sabato 25 maggio 2019

L'inganno dei baby calciatori africani: la promessa di diventare come Ronaldo e l'incubo della realtà

C’è un fenomeno in Africa che non viene minimamente considerato dal mondo dorato del pallone. Quello dei ragazzini ingannati che finiscono per strada dopo aver creduto alla promessa di diventare calciatori in Europa. Il fenomeno ha preso piede da alcuni anni e si nasconde dietro il business dei baby calciatori. Ma in questo caso è ancora peggio. In diversi stati dell’Africa Sub Sahariana le condizioni di vita sono leggermente migliorate rispetto al passato. Questo ha permesso a molte famiglie di garantirsi una televisione e molti hanno anche uno smartphone che gli consente di avere un account facebook. Televisione e facebook rischiano di trasformarsi nel peggiore dei regali che questi ragazzini possano avere. In televisione arrivano le immagini di Cristiano Ronaldo, del Barcellona, della Juventus, del campionato inglese, della Champions League. In casa del ragazzino arriva il truffatore. Un finto procuratore che promette un avvenire assicurato nei più grandi club europei.

“Cosa aspetti? Se non arrivi in tempo il tuo posto verrà preso da qualcun altro”. La famiglia ci crede, il ragazzino sogna ad occhi aperti. La truffa è fatta. La famiglia vende tutto. I soldi servono per trasferire il ragazzino in Marocco, il paese dal quale partire. Da lì il procuratore lo trasferirà in Europa. Spagna, Italia, Francia, Inghilterra, Germania. Il sogno si sta per avverare. Ma non è così. La famiglia gira tutti i soldi ottenuti al procuratore truffatore, nella convinzione che tutto tornerà indietro appena il loro figliolo approderà in una grande squadra. Ma non sanno ancora che dietro tutto questo c’è l’inganno. Il ragazzino arriva in Marocco e del procuratore non c’è più traccia. Il telefono è staccato, i soldi sono spariti. Il ragazzino chiama la famiglia. La risposta è lapidaria: “Non tornare più, non ti vogliamo. Per noi sei morto”. E’ la fine. Indietro non si torna. Senza nulla il ragazzino cerca di arrivare in Europa dove andrà a riempire la marea di clandestini che sopravvivono allo sbando. Ed entra in gioco il secondo strumento dell’inganno: Facebook.

Perché per un africano approdare in Europa vuol dire diventare uomo. Se torni indietro sei un fallito. Se non fai i soldi in Europa sei un fallito. Il ragazzino si fa i selfie nelle grandi città. Scrive che va tutto bene, quando in realtà è un clandestino che vive di stenti e non sa dove sarà il giorno dopo. Sognava Ronaldo ed è finito sulla strada. La televisione, facebook, l’inganno. Indietro non si torna. Piuttosto si muore.