giovedì 28 luglio 2022

Tel Aviv; grattacieli e onde bellissime. Una città aperta al mondo

 Erano le tre di notte quando, dal balcone del residence dove alloggiavo sono rimasto seduto a guardare il mare. E’ una cosa che mi piace tantissimo perché mi da quel senso di immensità. Nell'occasione ho conosciuto un ragazzo della Costa Rica e una ragazza Israeliana di origine russa. Entrambi molto simpatici. 

Il mare Mediterraneo a Tel Aviv è sempre molto mosso. Onde alte adattissime per il surf. Era notte fonda e in giro c’era tantissima gente. Ragazzi che facevano surf, tantissimi che correvano sulla pedonale, altrettanti con il monopattino. Insomma, Tel Aviv è una città viva, aperta al mondo, piena zeppa di ragazze e ragazzi di tutto il mondo, con un sistema sanitario eccellente e mezzi di trasporto perfetti. Grattacieli e mezzi in movimento per costruire. Segno di una metropoli che vuole crescere ulteriormente. 

La parte più caratteristica è il vecchio porto di Jaffa, quello più antico del mondo e oggi usato solo per fini commerciali. Vi si incontrano numerosi locali e ristoranti. Certo non può non balzare all’occhio il contrasto che esiste tra Tel Aviv e Gerusalemme e, soprattutto, Gerusalemme Est. Da una parte il bello, dall’altra i bambini che giocano in mezzo ai rifiuti.

 

 

 





Ramallah, la capitale della Palestina

 Ramallah è la capitale della Palestina. Dista pochi chilometri da Gerusalemme e ci sono arrivato con un tassista abusivo nel giorno della festa del Sacrificio Islamico. 

Da vedere il mausoleo di Arafat, i locali dove si mangia il falafel, ma anche la chiesa cristiano cattolica. Ramallah è nota infatti per la sua apertura alle religioni diverse dall’Islam.







martedì 26 luglio 2022

Hebron e i campi profughi della Cisgiordania

 Della Cisgiordania ho dei ricordi indelebili. Il muro di separazione, un mostro pazzesco, i checkpoint, i bambini dei campi profughi che giocavano alla guerra. A Nasser ho chiesto di poter vedere Hebron e alcuni campi profughi. Quello di al Arroub, Shuf’ata a Gerusalemme est e quello di Kalandia che si incontra lungo la strada per Ramallah.




lunedì 25 luglio 2022

Museo dello Yad Vashem e Memoriale dell'Olocausto

 Il museo dello Yad Vashem e il memoriale dell’Olocausto è una tappa obbligata per chi si reca a Gerusalemme. Una raccolta immensa di documenti, immagini, oggetti che rappresentarono la tragedia più immane voluta dall’uomo nella storia dell’umanità. Non costa nulla, soltanto bisogna prenotare la visita sul sito dedicato. Il costo eventualmente riguarderebbe soltanto la guida.




Orto del Getsemani e monte degli Ulivi

 L’Orto del Getsemani è un luogo importantissimo per i Cristiani. Vi si ritirò Gesù a pregare prima della Crocifissione.



Hebron e campo profughi al Arroub

Nella città di Hebron, spesso oggetto di incursioni da parte dell’Esercito Israeliano, abbiamo parlato con alcuni residenti. Non tutti se la sentivano di elencare i problemi. Spesso nei loro volti si leggeva il terrore per una situazione invivibile. Ahmed, il titolare di un magazzino, ci ha detto che per buona parte della giornata sono senza elettricità e senza acqua e quella che scende non è potabile. Siamo entrati anche nella moschea grazie all'ospitalità dei locali.





 











Fiume Giordano e Gerico

Il fiume Giordano è quello dove venne battezzato Gesù. C’era gente che si immergeva completamente, io mi sono limitato ad una lavata di mani e volto. Poco distante è possibile vedere la città di Gerico, siamo a circa 250 metri sotto il livello del mare. Gerico, più volte citata nei passi biblici, è una delle città più antiche del mondo.



Mar Morto, oltre 400 metri sotto il livello del mare

 Siamo ad oltre 400 metri sotto il livello del mare. Il Mar Morto è un luogo unico al mondo. Nel mese di luglio è caldo è pazzesco, ma una visita è d’obbligo. Almeno per poche ore sarà possibile immergersi nel mare più salato del mondo dove si sta a galla senza affondare.





Betlemme

 A Betlemme siamo in Palestina. È il luogo dove nacque Gesù e, naturalmente, è obbligo la visita alla basilica della Natività.


Betlemme, il muro della vergogna

 

Il muro divisorio di Betlemme è stato oggetto di murales ricchi di significato. L’ultimo apparso sul muro della vergogna è quello che inneggia alla giornalista Palestinese di Al Jazeera uccisa da un colpo partito dall’Esercito Israeliano mentre si trovava nel campo profughi di Jenin.