sabato 12 settembre 2020

Isole Eolie: spettacolo della natura

 

Le isole Eolie sono un autentico spettacolo. Ho visto Vulcano, Lipari e stromboli e ne sono rimasto estasiato. Lipari ha qualche migliaio di abitanti, ma le altre due mantengono ancora un qualcosa di selvaggio che le rende davvero uniche. 






Reggio Calabria

 Reggio calabria e visita al museo nazionale che ospita i Bronzi di Riace. Un'esperienza unica





Tropea

Tropea è una cittadina dai mille colori. una di quelle che ti lascia dentro qualcosa di importante. di quelle che devi assolutamente tornarci...



sabato 28 marzo 2020

Arresti e multe salate per prevenire il contagio, ecco come affrontano l'emergenza Coronavirus tra Marocco ed Emirati Arabi

Come stanno affrontando l’emergenza coronavirus Marocco ed Emirati Arabi? Ci affidiamo a quanto ci raccontano persone che conosciamo e che si trovano in questi stati. In Marocco la Polizia sta facendo controlli a ritmocontinuo per impedire alla gente di circolare per le strade e creare assembramenti. Non è facile in un paese dove la maggior parte dei suoi abitanti vive vendendo per strada quello che produce.

I casi positivi in Marocco non sono molti, ma le autorità vogliono evitare che il contagio si espanda. La sanità non è certo delle migliori e sarebbe un gravissimo problema riuscire a far fronte all’emergenza. Fioccano gli arresti di persone che divulgano in rete video non veritieri sul coronavirus. Il re del Marocco ha creato un fondo per sostenere il settore sanitario e dell’Economia colpita per compensare il danno, del valore di 10 miliardi di Dirham (circa un miliardo di dollari), mentre le donazioni hanno superato i 16 o 17 miliardi di dirham.


Negli Emirati Arabi le autorità hanno intensificato le multe, mentre continua la sanificazione delle strade di Abu Dhabi. Una multa di 1.000 Dh per le persone che non mantengono le distanze e 2.000 Dh per aver lasciato la casa per motivi non necessari sono tra le nuove sanzioni per la violazione delle misure precauzionali per contenere la diffusione di Covid-19. Anche negli Emirati arabi la sanità è privata. In caso di contagio una persona senza

 

domenica 1 marzo 2020

A Fquih Ben Salah il mio primo terreno in Africa

Fquih Ben Salah è una città del Marocco centrale posizionata a circa 170 chilometri a sud di Casablanca. E’ in questa città che ho acquistato un terreno di poco più di 80 metri quadrati.

E’ una città arida che vive con i giacimenti di fosfato e con poco altro. Si sta sviluppando enormemente in questi anni e si costruisce a vista d’occhio.

Intere aree desertiche si stanno trasformando in quartieri residenziali.






 

mercoledì 26 febbraio 2020

Ceuta: marocchini in piazza ad urlare 'no al razzismo' (VIDEO)

Giovedì 30 gennaio, mentre camminavamo per il centro della città autonoma di Ceuta, ci siamo imbattuti in una manifestazione. Erano le 18, la temperatura mite e il sole ancora lontano dal tramontare. Sembrava primavera inoltrata. Almeno 500 persone si trovavano a plaza dos Reyes, di fronte al palazzo del Governo, ad urlare ‘no al razzismo’. Ho cominciato a chiedere per quale motivo vi fosse questa manifestazione. E ho scoperto che, pochi giorni prima, alcuni componenti del gruppo politico locale Vox avevano scambiato una serie di messaggi del tipo ‘prima o poi ci sarà una terza guerra mondiale e sarà contro l’Islam’.
 

E così gli antagonisti, quelli di Podemos Ceuta, hanno organizzato la manifestazione di protesta. L’enclave spagnola di Ceuta è una bellissima località di mare composta per metà da spagnoli e per metà da marocchini. Come vanno le cose? Insomma, dal tenore delle risposte sembra che qualche problema ci sia. Una ragazza alla quale abbiamo chiesto cosa avesse indotto tante persone a scendere in piazza per urlare ‘no al razzismo’ ha risposto in maniera piuttosto seccata dicendo che ‘la domanda non le piaceva’. “Ci sentiamo discriminati – dicevano alcune persone durante la manifestazione – siamo donne e uomini di fede musulmana e siamo considerati cittadini di serie B. Il razzismo c’è ed è presente a Ceuta, noi siamo ai margini della società”. Dall’altra parte qualcuno ribatteva: “Devono avere più rispetto”. Ma alla richiesta di avere qualche chiarimento in più sul concetto di ‘rispetto’ non sono arrivate risposte.

 
 





lunedì 17 febbraio 2020

Chefchaouen, la perla blu del Marocco e la Valle del Rif, dove si coltiva tutta la cannabis che arriva in Europa

Chefchaouen è la Perla blu del Marocco. E’ una città dal sapore magico, bella tanto quanto (e forse di più) di Marrakech e ancora poco conosciuta dal turismo di massa. Per questo l’ho apprezzata pur avendoci trascorso soltanto una mezza giornata. Le vecchie abitazioni dal colore azzurro, i vicoli, la gente che vive in maniera non frenetica. Insomma, un luogo da vedere assolutamente.
 
Ci troviamo nella valle del Rif, tra montagne insidiose ad un centinaio di chilometri a sud di Tangeri. Inutile nascondere che tale luogo è conosciuto per essere il punto prediletto sul pianeta per la coltivazione della cannabis. Nella regione del Rif avviene il 42 % della produzione globale di hashish. Secondo l’Osservatorio europeo sulle droghe e le tossicodipendenze l’80% dell’hashish fumato in Europa proviene proprio da questa zona. Chiariamo subito che non è vietato visitare le piantagioni, basta addentrarsi tra i vicoli e ci si imbatte in sacchi contenenti la preziosa droga. Magari trovate pure qualche locale che, per pochi Dirham, vi accompagna alla piantagione (attenzione alle truffe, le piantagioni sono a pochi minuti di strada e potrebbero spillarvi anche 200 euro per portarvi a vedere qualcosa che potete vedere senza chiedere a nessuno…).
 
Preziosa perché la vita di molti contadini dipende dalla sua coltivazione. Ma, anche se in questa regione c’è una sorta di ‘lasciar correre’, la cannabis in Marocco è illegale. E la Polizia non è tenera con chi viene sorpreso con dello stupefacente. Quindi vedere e non toccare.