mercoledì 7 agosto 2019

E' l'Islam a dominare l'Inghilterra o è il contrario?

Quando sei all’estero, lo smartphone è scarico e cerchi disperatamente una strada in una città che non conosci e con una lingua in cui te la cavi appena (prometto che mi metterò sotto a studiare) son dolori. Ero a Manchester a inizio luglio e cercavo Victoria Station. Vedo un ragazzo dai tratti somatici nordafricani e gli chiedo la strada. Ero stanco e la mia pronuncia non è stata delle più felici. Il ragazzo mi guarda con gli occhi da professorino ‘so tutto io e te sei un ignorante patentato’ e mi ripete in maniera corretta la pronuncia di quel luogo. Io, che lo avrei preso volentieri a pedate, abbasso la testa e cerco di capire le indicazioni che mi fornisce. Perché questo esempio? Perché quel ragazzo, dalle origini nordafricane era inglese come tutti gli altri. Ed era orgoglioso di esserlo, al punto da guardarmi male perché non ho pronunciato nel modo corretto la sua lingua. La stessa cosa l’ho notata in tantissime altre persone che non erano propriamente di origini inglesi.

Prima di recarmi oltre Manica mi ero fatto un’idea della situazione, leggendo vari articoli su internet, di un paese dominato dall’Islam. Dove ormai erano tutti musulmani e perfino il sindaco di Londra è musulmano. Dove le chiese erano sempre più vuote e le moschee sempre più piene. Mi sono sempre promesso di non credere a quello che leggo, ma solo a quello che vedo e a alle mie sensazioni. Tutto vero sui dati statistici. A Manchester e a Londra alloggiavo in due quartieri a stragrande maggioranza islamica. Dove pakistani, egiziani, africani, sudamericani (e italiani…), si sentivano inglesi al cento per cento. Dove hanno comprato grandi boutique, gestiscono catene di ristoranti e se la tirano per questo. Dove Momo Salah, fuoriclasse del Liverpool, è venerato nel sua paese natale come se fosse un dio. Perché? Perché ha sfondato in una terra di ricchi ed è diventato ricco anche lui. Dove la corsa di 10km alla quale ho partecipato a Manchester è stata vinta da un nordafricano. Ebbene, quando gli ho chiesto di dove fosse originario lui mi ha guardato sgranando gli occhi e ha risposto: “But look, I'm a hundred percent English”. Verissimo che ci sono tantissime moschee in tutta l’Inghilterra. E con questo? A pregare mica si fa peccato. Le chiese che si svuotano?

Ma cos’hanno visto gli autori di certi reportage che si leggono? Le chiese erano piene zeppe, altro che balle. A Tooting, quartiere di Londra dove ho alloggiato per tre giorni, c’erano un centro islamico, una moschea e una scuola per bambini arabi. Ebbene, come vuole la tradizione inglese quei bambini arabi indossavano tutti la giacchetta con lo stemma della loro scuola. Come vogliono le regole delle scuole inglesi. Insomma, non mi  è sembrato proprio un paese dominato dall’Islam. Anzi, mi è sembrato proprio il contrario. Arabi che, in Inghilterra, sono diventati più inglesi degli stessi inglesi. Felici di esserlo e di correggerti se sbagli a parlare nella loro lingua. Prima di partire avevo una convinzione. Come al solito questa convinzione è stata smentita…